Auto elettrica: l’Europa al bivio!

Auto elettrica: l’Europa al bivio!

Tra un po’ si voterà in Europa e mai come ora la visione futura è trasversale, come lo stesso Massimo Giannini ha notato da Fazio.

Oggi le ideologie sono tramontate, sentiamo la necessità di un Europa unita non per vano senso identitario, ma perché minacciati alle porte da un’ autarchia che ci ha riportato al millennio precedente e minaccia direttamente il nostro stile di vita e la nostra tanto bistratta pace.

In tutto questo abbiamo una classe politica Europea che anziché impegnarsi ad una reale unione politica, militare oltre che economica perde tempo inutilmente in aspetti pseudo newage che niente hanno a che fare con la difesa dei nostri interessi, ma anzi sembra essere autolesionista.

Mi riferisco in particolare alla decisione folle dal mio punto di vista di abbandonare per direttiva/decreto le auto endotermiche per scegliere come unica soluzione l’ auto elettrica.

Nonostante gli indicatori di mercato facciano notare l’ ovvio cioè che L’elettrico non si vende neanche con gli ecoincentivi

A questo punto la domanda sorge spontanea, possibile che i nostri politici siano così distanti dalla realtà e non si pongano queste banali domande?

Sul sole 24 ore si nota che la media europea sia del 14% e in Italia solo del 4% , senza fare una banale osservazione della conformazione geografica, urbana e demografica dei paesi dove l’auto elettriche sono al massimo delle vendite.

Infatti, nella ricca e pianeggiante Danimarca o nei Paesi Bassi dove i servizi pubblici sono eccellenti e nessuno o quasi utilizza l’ auto privata per recarsi a lavoro ma solo per w.e. o spostamenti comunque brevi le auto elettriche vanno per la maggiore.

O in Paesi come Norvegia e Islanda dove notoriamente non hanno ingorghi stradali stile Fi.Pi.Li , piuttosto che raccordi anulari o code cittadine da urlo.

Nell’ elenco ad esempio si nota che anche la ricchissima e avanzata svizzera è al 20% chissà perché?

Il perché forse è molto semplice basterebbe che la classe politica italiana ma soprattutto Europea si ponesse banalmente delle domande come queste:
Perché basta utilizzare o doversi spostare nelle nostre strade urbane o extraurbane per capirlo, perché la nostra rete urbana non potrebbe consentire la ricarica a tutti banalmente non troviamo posto auto e voi pensate di potersi accontentare di una colonnina ogni 15.000 utenti?

Provate a fare lo stesso con gli smartphone

Perché costano molto, perché non sono così ecologiche come ci vogliono fare credere , perché sarebbe un regalo alla Cina e poi ci dite perché dobbiamo adottare una tecnologia impostaci politicamente?

Perché non lasciamo che sia la ricerca, l’ industria e il libero mercato a raggiungere i parametri, invece di imporre auto elettriche che come banalmente svelato da report tanto ecologiche non sono già in fase di realizzazione e l’ energia utilizzata ancora in gran parte almeno da noi è realizzata con i tanto odiati idrocarburi ? Chi comprerebbe un cellulare usato? Nessuno giusto? Figuriamoci un ferro da stiro con tre tonnellate di litio già usate da un’ altro.

No?

E infine, dal momento che anche Tesla ammette la sconfitta nei confronti di competitor Cinesi e chiede dazi del millennio precedente a chi giova rovinare definitivamente il settore del termico dove Italia, Germania e Francia fino ad oggi erano leader incontrastate e con tradizione invidiabili?

Ecco queste sono domande e dubbi che gli ecofinti fingono di non porsi e credo che possano dividersi in due categorie, gli ecodementi quelli cioè che sono attratti dal nuovo in quanto tale che come il bambino a natale è affascinato dal regalo appena scartato per i primi dieci minuti salvo poi capire che non gli piace e tornare ai vecchi giochi e gli ecointeressati, quelli che a vario titolo magari lavorano per autosaloni che sono incentivati a vendere costosissime auto sussidiate alla fonte da noi contribuenti.

Spero di non aver turbato la sensibilità di alcuno, ma non ritengo adeguata una classe politica Europea che stressa inutilmente e vuole condizionare la vita dei cittadini con cose del genere perdendo tempo e rimandando la formazione di un vero Esercito unico europeo, una unica politica estera, un presidente europeo eletto direttamente che possa formare un governo e mandare definitivamente in pensione questo sistema delle commissioni europee palesemente inadeguato ad affrontare i problemi reali e concentrato in tutt’altri argomenti di dubbio interesse per i cittadini europei.

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