Australian Open 2021: il tennis facile di Djokovic e Medvedev

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Sono appassionato di Tennis da sempre. Non l’ho mai praticato con regolarità se non in questi ultimi anni, ma come sport ha per me sempre avuto un fascino incredibile, fin da bambino.

Apro oggi per AdHoc News un periodo di articoli sul tennis che affiancheranno i miei futuri scritti su temi economici. Una specie di rubrica per commentare alcuni eventi come gli Slam, o tornei importanti, fino alle Finals ATP di Torino. E per esserci tra quelli che scriveranno un articolo il giorno che “the GOAT, the King Roger Federer” lascerà il mondo professionistico. Probabilmente dopo le Olimpiadi in Giappone che si terranno ad agosto e settembre.

Il Tennis Facile

E partiamo subito da un concetto, un’idea, non mia ma di Gianni Clerici nel suo best seller “il Tennis Facile”, pubblicato nel 1972. Io avevo 5 anni. Il tennis non sapevo certo cos’era. Ma da li a poco, con le famose finali di Roma, la Coppa Davis e qualche Slam in tv, tipo la finale degli Slam del Roland Garros o di Wimbledon, la passione si sarebbe accesa. Forte.

Dicevo in quel libro oltre un sacco di consigli su come giocare e migliorare a livello teorico il tennis, c’è l’idea che il tennis è uno sport che necessità fair play, stile ed eleganza, oltre a preparazione fisica, intelligenza tattica e ispirazione. Gianni Clerici un bel personaggio che per noi tennisti  significa tanto come divulgatore, cantore di questa disciplina sportiva al pari di Ubaldo Scanagatta e Rino Tommasi.

Con gli anni, non leggi libri, ma giochi. E hai due strade per amare il tennis: la vita di circolo con gli amici, e la visione in tv dei tornei ATP/Davis o Nazionali.

Mischio questo mio interesse al tennis anche alla lettura: il primo libro di tennis che ho letto era “la mia vita il mio tennis” di Biorn Borg. Bellissimo, fino ad arrivare ai giorni nostri dove se sei tennista non puoi non aver letto “Open” di Andre Agassi, oppure un qualche libro su Roger Federer. 

La finale degli Australian Open

Dato che sono due gli ambiti sui quali concentrarsi per masticare tennis, per la TV, stamani il 21 febbraio si è giocata la finale del primo torneo Slam 2021: la finale dell’Australian Open a Melbourne. Il confermato numero uno Novak Djokovic che noi amici abbiamo ribattezzato “il Robot”, contro il russo numero 4 del ranking Daniil Medveded, in ascesa sul ranking. 

Prima di commentare chi ha vinto e come è stata la partita, ritorno sul come oggi il tennis in Italia sia diventato un vero fenomeno importante a livello sociale. La Federazione Italiana Tennis ha un numero di tesserati enorme circa 6 milioni. Un centro federale a Tirrenia degno di una grande Nazione e uno stadio al Foro Italico su cui portare una torneo 1000 ATP. Un ottimo stuolo di giocatori ben piazzati in classifica ATP, tanti tanti circoli sul territorio e tanti appassionati che seguono il tennis in TV sul mitico Canale 64, Supertennis, portato avanti da un gruppo di bravissimi giornalisti/e, moderni e preparati.

Il tennis in Italia

Secondo la mia personale opinione il tennis ha trovato la sua vera dimensione in Italia. È praticabile per diversi mesi all’aperto, quindi gli appassionati e gli atleti possono godere nello svolgere un’attività open air.  Mediamente poco costoso, perché i materiali per iniziare hanno un costo relativo di circa 250/300 euro (scarpe, racchetta, maglietta, pantaloncini, borsa, calzini ed accappatoio), con un costo di partecipazione ai corsi dei vari circoli abbordabilissimo, un’ora in due costa 10/12 euro in media.

Certo la vita di circolo è molto varia, ma per un principiante fare amici tennisti ai corsi è facile. Ci vuole almeno un triennio costante di fatica e dedizione per entrare bene nel meccanismo e cercare di mascherare le debolezze sul colpo che si considera peggiore, certo se uno non è portato, meglio guardarlo in TV. 

I maestri di questi anni sono fortunati: possono istruirti e possono integrare la loro istruzione indicandoti magari di vedere un match in TV dove un particolare tennista fa un movimento che devi assimilare sul campo. Vedi un match, osservi il movimento, ti diverti, impari, torni sul campo e ci riprovi. 

Dai libri a YouTube

Gianni Clerici scriveva nel sottotitolo del libro sopracitato: “un manuale che vi consentirà di imparare il tennis da soli”, ed infatti era pieno di fotografie sullo sviluppo dei movimenti. Oggi, quelle foto sono diventate le trasmissioni in TV oppure un video su YOUTUBE. Il progresso non porta l’oblio sulle idee, ma solo sugli strumenti che utilizziamo. Infatti quel testo del 72, introvabile, che conservo gelosamente, di idee e spiegazioni per diventare tennista ne da tanti.

A questo libro vintage, oggi posso contrapporre e già scrivere che una giapponese americana, Naomi Osaka, io direi americana con il passaporto giapponese, ha vinto il 4° Slam vincendo Australian Open 2021, con un tennis solido ed una testa importante.

Una donna giovane di 21 anni, un personaggio numero 1, che si impegna pure nel sociale senza distrazioni. Una donna risoluta ed equilibrata. Sui colpi vi invito a leggere un giornale sportivo, io posso dire dal mio punto di vista che ha un diritto ed un rovescio solidi e veloci, pesanti. Una bella battuta.

D’altronde ha vinto già 4 Slam. Credo che entrerà nella storia del tennis, anche se deve fare i conti con n paio di rivali, la rumena Halep, una specie di Djokovic femminile e con la canadese Andrescu una grintosa combattente molto aggressiva nel suo gioco. È l’anno credo del ritiro della campionessa Serena Williams, una tennista americana che ha scritto pagine importanti di questo sport ma che adesso alla sua età, è una signora ed invito i più a guardare la sua data di nascita ed il suo score, forse non è più vincente.

Nel tennis quando un giocatore capisce che non può vincere più come prima si ritira, quasi subito. Non concorre, soprattutto se è stato numero uno per essere il numero 33.

I 4 slam del circuito

Per i neofiti gli Slam sono 4, si giocano su due settimane, partendo dai 64mi e sempre al meglio dei 5 set.

Si giocano in Australia, sul veloce di Melbourne, a Parigi, sulla terra rossa del Roland Garros, a Londra, sulla pregiata erba di Wimbledon, e di nuovo sul veloce di New York, una volata a Forrest Hills adesso a Flashing Meadows.

Ogni giocatore di circolo ha il suo tennista preferito, e ricorda la partita decisiva o quella epica che questo ha giocato, ma di tennisti bravi ce ne sono stati veramente tanti. Inutile fare classifiche se non avere delle preferenze, ed in questo per me la preferenza per Roger Federer è quasi scontata. 

Venivo dagli anni in cui Borg e McEnroe smisero, Borg molto prima di “you cannot be serious McEnroe”. Impazzivo per John McEnroe: servizio e colpo a rete, ma anche quei passanti da fondo impensabili. Dopo di essi ci furono gli anni di Agassi e “Pistol” Pete Sampras.

Ecco Agassi giocava di anticipo in modo incredibile, quasi senza aprire e mentre la palla saliva. Rapido, un cecchino che non ti lasciava respirare. Pete Sampras invece il fratello minore di King Roger. Spettacolare. Già le racchette erano quasi come queste di ora, ed il suo era un gioco serve and volley e da fondo campo completo. Di classe. Sampras più campione di tutti i suoi precedenti. Almeno per me. Poi è venuto King Roger, ma rimando a più avanti un commento al suo rientro il prossimo mese sul circuito.

Djokovic, Nadal ma soprattutto Federer

Djokovic è il vero re di AO, è numero uno, e con il punteggio di 7-5 6-2 6-2 ha vinto qualche ora fa per la nona volta il torneo. Ha vinto il 18mo Slam ed è a meno 2 da King Roger e da Rafa Nadal, lo spagnolo che interpreta il gioco del tennis da molti anni a grandi livelli, imbattibile sulla terra rossa. 

Ho avuto il piacere di ascoltare Ubaldo Scanagatta ad una serata al Rotary un paio di anni fa. Giustamente fece una considerazione importante che vi propongo aggiornata ad oggi. Se questi tre tennisti hanno vinto 48 Slam, e che gli Slam si giocano solo 4 volte l’anno, è come se negli ultimi 12 anni abbiano vinto sempre loro 3. E gli altri tennisti nulla. 

Lascio questo commento nel vuoto della giornata per tornare sul match. 

Medvedev

Daniil Medvedev l’ho visto giocare dal vivo a Roma contro Kyrgios, e fu umiliato ed irriso dal funambolo australiano, viceversa è un giocatore solido, di fondo campo con ottimi dritto, rovescio e battuta. A qualcuno basta avere ottimi battuta e dritto e già vanno in top ten. Ma il russo quando incontra uno di qui tre…..beh c’è differenza. E Djokovic, numero uno da tantissimo tempo lo ha letteralmente stritolato. 

Djokovic, il Robot, è un personaggio, magari non sempre simpatico, ma devo dire per la sua immagine pubblica è anche uno alla mano che sa stare allo scherzo, è uno che da fondo è praticamente imbattibile. Solo sulla terra ha qualche deficit, e forse qualche limite anche sull’erba dove i giocatori serve and volley possono pure buttarti fuori con un gioco sfavillante. Ma Djokovic, un fondista, ha una caratteristica che lo fa diventare un campione da Slam: è un vincente. E con gli altri due fenomeni ha 18 Slam e questo anno se non avrà infortuni dopo il record di settimane in testa alla classifica ATP ed il record degli ATP 1000, potrà tentare di fare il Grande Slam, mai riuscito nel tennis moderno a nessuno.

A questo punto visto che il canale è aperto, e per me un è un sicuro divertimento, mi riservo di tornare sull’argomento tennis nei prossimi giorni.  

Un caro saluto e buon tennis a tutti voi.

 

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