Aumentano le ore davanti alla tv: lobotomizzati e (forse) contenti

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Aumentano le ore davanti alla tv: lobotomizzati e (forse) contenti

I dati sull’attenzione che gli italiani concedono alla televisione sono inquietanti. Ci consegnano un’immagine sconcertante: quella di un intero popolo, seduto sul divano, intento a riempirsi di schifezze tanto la pancia quanto la testa. Desolante scoprire il tipo di programma che sembra andare per la maggiore, si trattasse di bei film sarebbe già più comprensibile ma invece no, in Italia milioni di persone accettano ancora di farsi ipnotizzare dal telegiornale. Lo strumento di propaganda politica per eccellenza.

Davvero incomprensibile come la gente non riesca ancora a capire che dietro ogni singola notizia diffusa c’è un editore con un preciso interesse politico ed economico, dato da sponsor privati, influenti oligarchie internazionali e grandi partiti. Interessi che rispetto a quelli della gente comune viaggiano in senso diametralmente opposto.

I DATI

Quest’anno, nonostante l’informazione libera sia in crescita e sempre più facilmente fruibile, i numeri ci dicono che le masse continuano a sottoporsi volontariamente a questa gigantesca lobotomia. Nel menù giornaliero degli italiani l’ascolto consolidato è il più alto da almeno quindici anni a questa parte, pensate a che cifre si sarebbe arrivati se si fossero svolti gli Europei di calcio rinviati al 2021 per la pandemia…

In media le persone che hanno seguito la televisione nell’intera giornata sono state 10 milioni (9.989.411), un valore superiore di oltre 1 milione all’ascolto prodotto a giugno 2019 (8.818.535). E’ quanto emerge dall’analisi dei dati Auditel elaborati dall’Osservatorio dello Studio Frasi.

Le migliori performance del mese – rispetto a giugno 2019 – come detto sono ancora quelle dei tg: le edizioni del giorno salgono tutte (fa eccezione solo il Tg4) e la crescita maggiore (+564mila spettatori) riguarda le edizioni diurne della TgR, seguita dal Tg1 (+499mila) e dal Tg5 (+476mila). Ascolti su per tutti i tg della sera: si va dai +955mila del Tg1 ai +841mila dei tg regionali Rai, ai +577mila del Tg5. Stabile in valori assoluti il TgLa7 (+5mila spettatori, ma con uno share che passa dal 6% al 5.2%). A giugno 44 milioni di persone hanno seguito almeno uno qualsiasi dei telegiornali della sera: 25 milioni hanno guardato con fedeltà una sola testata e ben 19 milioni ne hanno guardate almeno due.

NUMERI IMPRESSIONANTI

Un Paese malato, ormai incapace di pensare. La maggior parte dei telespettatori guarda i tg per ricevere un’opinione da ripetere a pappagallo, quello che dice lo speaker viene recepito in modo acritico, senza che ci sia un’analisi delle possibili motivazioni strategiche per le quali la narrazione di un fatto venga posta in un modo anziché in un altro. Si legge sempre meno, si comunica male e non si comprende l’importanza di possedere una formazione culturale adeguata. Si creano così le prede perfette per i media mainstream.

“Se mala cupidigia altro ci grida, uomini siate e non pecore matte, sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida”, scrive Dante Alighieri nel V Canto del Paradiso. Ridono a crepapelle oggi i globalisti, divenuti i padroni assoluti della vostra emotività.

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