Arianna Virgolino, la poliziotta sospesa per un tatuaggio che non ha più

Arianna Virgolino

Il prefetto di Lodi aveva definito Arianna Virgolino: “eroe del quotidiano”. Encomio per il suo intervento straordinario, mentre era fuori servizio, davanti ad un locale di Casalpusterlengo. La trentunenne agente della Polizia stradale di Guardamiglio, il 16 ottobre scorso, insieme a due colleghi, aveva sedato una rissa tra ecuadoregni. Non una rissetta da poco, una situazione molto pericolosa in cui volavano bottiglie.

Lei, in servizio da solo un anno, è stata davvero molto coraggiosa. Tanto da ricevere un encomio dal Prefetto, su segnalazione del Sindaco della cittadina.

Via per un tatuaggio che non c’è

L’ottima poliziotta Virgolino al momento è più in servizio, però. La causa è una sentenza del Consiglio di Stato che a marzo scorso le ha tolto pistola e distintivo. Tutto per un piccolo tatuaggio sul polso che la 31enne aveva però già tolto ben prima di presentarsi al concorso per diventare agente nel 2018. Arianna se lo era fatto togliere proprio per diventare poliziotta. Nove sedute di laser, spesa totale 1.800 euro.

E aveva fatto certificare tutto nel fascicolo sottoposto prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, con tanto di fotografie allegate per dimostrare tutto il percorso da lei fatto per liberarsi di quel tatuaggio fatto diversi anni prima. Ma non è bastato a evitarle l’esclusione dalla Polizia.

Delusione

“Da parte mia c’è tanta delusione – racconta l’ex poliziotta Virgolino -. Ho un bambino di 8 anni e in poco tempo ho dovuto riorganizzare tutta la mia vita. Ricordo bene il giorno della premiazione: l’emozione del momento e il fatto di non sentirmi un eroe per un intervento, come tanti altri, dove ho fatto solo il mio dovere. Ora mi trovo in una situazione di difficoltà. Per me è stato un sogno che si è avverato quello di diventare una poliziotta. Ho vissuto un anno incredibile e che ricorderò per sempre”.

Ora Arianna è tornata nella sua Peschiera del Garda (Verona), profondamente delusa. “Mi dicono che ho concluso in bellezza, ma non nascondo un’enorme amarezza per aver lasciato il lavoro dei sogni dopo così poco tempo – dice la 31enne –. Un sacco di persone mi stanno scrivendo messaggi di solidarietà. Tanti mi chiedono di portare avanti questa battaglia. Il tatuaggio era già stato tolto prima del concorso e delle visite”.

Il nostro è proprio un Paese ridicolo, e questa storia è vergognosa. Forza Arianna!

 

 

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