L’Italia è una dittatura democratica fondata sui Dpcm anti covid. L’articolo 3 della nuova Costituzione Conte bis prevede che: “Tutti i cittadini hanno pari inutilità sociale e sono eguali davanti alla legge, non conta un cazzo nessuno, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Perché tutti saranno oggetto di restrizioni della libertà personale.”
Gli esperti del Comitato tecnico-scientifico e il ministro della Salute Roberto Speranza si incontreranno domani in una riunione urgente. Il ministro Disperazione è di nuovo all’opera per castrarci. Verrà, infatti, valutata la situazione e la possibilità di adottare nuove misure nel prossimo Dpcm – il trecentosettanseiesimo da marzo. Obbiettivo fermare l’incremento dei contagi di Covid-19 in questi ultimi giorni e l’economia nazionale.
Per l’economia non si prevedono grosse difficoltà. E’ già agonizzante. Per il covid la faccenda è diversa. In Europa siamo gli unici idioti a portare la mascherina anche al cesso di casa, a non poter fare praticamente nulla e a dover pure ringraziare queste mezze tacche che ci governano. Ufficialmente si prendono cura della nostra salute.
La realtà è altra, ma per il popolo di pecore anarchiche chiamato italiani va benissimo così.
Adesso è in corso l’incontro tra il premier Conte, i ministri coinvolti e i capi delegazione per fare il punto sulle nuove disposizioni sull’emergenza Coronavirus. Si salvi chi può.
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