La condotta scellerata degli amministratori del PD ha portato alla violenza

pontassieve

Giorni orsono il Sindaco di Pontassieve – dove Salvini è stato ieri aggredito – ha pubblicato su Facebook un post in cui annunciava l’arrivo in città del leader leghista. Un’occasione per riversare sulla Lega ed il Centrodestra il solito campionario taroccato di accuse infamanti.

Ma, non pago di aver dato il suo solerte contributo all’incivile convivenza politica, il Sindaco di Pontassieve ha voluto ulteriormente aggravare il clima generale. Ha scritto: «In poche parole Pontassieve è #accogliente ma qui Matteo Salvini, almeno per noi, non è un ospite gradito».

E difatti s’è visto… Per cui la responsabilità morale e politica di quanto accaduto è di questi amministratori locali del PD che, dimentichi del loro ruolo istituzionale, hanno l’abitudine di comportarsi da agitatori di partito incendiando gli animi e giustificando qualsiasi violenza o intimidazione verso gli avversari.

È ora di dire: basta! È ora di ricordare a questi amministratori del PD che la Toscana è anche una regione della Repubblica Italiana la cui Carta Costituzionale garantisce ad ognuno libertà di pensiero, parola e circolazione, e che loro sono eletti dal popolo per rappresentare e guidare l’intera comunità locale, non per atteggiarsi a ras o gerarchi di regime.

Basta con questa impostura del PD, che omaggia formalmente l’autonomia degli enti locali per poi servirsene come strumenti della propria egemonia partitica. È tempo di cambiare, di voltar pagina. Per dare alla Toscana una serena e libera convivenza politica, rispettosa della realtà del pluralismo e delle regole di un civile confronto.

Ah, dimenticavo: a conclusione del suo post, il Sindaco di Pontassieve ha peraltro scritto col solito hashtag: «#PontassieveNonSiLega». Forse perché già incatenata col PD, come tanti comuni della Toscana.

Una ragione in più per cambiare.

 

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