Adesso è ufficiale: il calcio professionistico riparte a giugno

Adesso

PESCARA, ITALY - AUGUST 21: Official ball of Nike prior the Serie A match between Pescara Calcio and SSC Napoli at Adriatico Stadium on August 21, 2016 in Pescara, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

Adesso è ufficiale, il calcio professionistico riparte a giugno
La serie A riparte il 20 giugno, il mio auspicio e’ che nella settimana precedente si possa giocare la Coppa Italia”: lo ha annunciato il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, al termine dell’incontro con le componenti della Fededercalcio.

Al momento il Cts esclude che si possa allentare la quarantena: lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, annunciando la ripartenza della serie A il 20 giugno. Nell’incontro con la Figc e le sue componenti, ha spiegato Spadafora, si e’ parlato anche della possibilita’ di positivita’ sul percorso della ripresa. La Figc e’ ben consapevole e mi ha assicurado di avere un piano B e anche un piano C“.

“Quanto a eventuali positivita’, il Cts ha confermato oggi la necessità imprescindibile della quarantena fiduciaria nel caso in cui un calciatore dovesse risultare positivo, cosa che chiaramente non ci auguriamo”.

RIPARTE TUTTO IL MONDO PROFESSIONISTICO

La ripartenza del calcio rappresenta un messaggio di speranza per tutto il Paese; lo dice il presidente della Federcalcio, dopo l’annuncio del Governo che il calcio tornera’ in campo dal 20 giugno. “Sono felice e soddisfatto, è un successo che condivido con il Ministro per lo Sport Spadafora e con tutte le componenti federali. Il nostro è un progetto di grande responsabilità perché investe tutto il mondo professionistico di Serie A, B, C e, auspicabilmente, anche la Serie A femminile”.

Adesso potrebbe essere anche l’ora di giocare, ma non con certi condizionamenti. Considerate le maniacali modalità restrittive con le quali costringeranno a ripartire i campionati, non si può certo parlare di messaggi di speranza. In questo modo, anzi, si normalizza l’orrenda quotidianità modificata dalla rigidità sanitaria. Questa ripresa, più che altro, pare essere legata a logiche di business e poi si sa, in momento di forte contestazione politica, cosa c’è di meglio di una bella partita in televisione? D’altronde il calcio è da sempre l’arma di distrazione di massa più efficace in Italia. Speriamo che almeno stavolta, pur guardando la propria squadra del cuore, gli italiani non rinuncino a scendere in piazza per rivendicare i propri diritti.

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