Addio Nadia, tu che eri la più figa di tutte

Nadia Toffa

Se ne è andata Nadia Toffa, dopo aver regalato sorrisi fino all’ultimo. E dopo non aver smesso mai di lavorare, fintanto che ha potuto, con quel male che la mangiava dentro. Perchè il cancro è bastardo: in silenzio si annida nel tuo corpo e piano piano ti consuma fino a spezzarti. Non azzera la volontà, magari fosse così semplice… Ti fa solo venir meno, giorno dopo giorno, mentre la tua mente continua a inseguire sogni, progetti, desideri. Tu sei lì, a farti consumare da un male meschino contro il quale, in fondo, non puoi fare niente. Arriva un giorno e la tua vita cambia per sempre. 

Non sappiamo se e quanto abbia sofferto nell’ultimo periodo. L’abbiamo vista sui social sfoderare una grinta straordinaria, grinta per la quale non possiamo che ammirarla, Nadia. E possiamo solo immaginare quanti periodi difficili abbia passato, a combattere contro una malattia che non lascia scampo neppure ai migliori. L’avevano criticata, accusata di strumentalizzare quel male che oggi affligge circa 373mila italiani ma lei, punto dopo punto, aveva risposto a tutto, spiegando la sua visione del cancro senza far venire mai meno un pensiero per tutti. E si era battuta per dare forza agli altri, a tutti noi che abbiamo avuto o abbiamo tutt’ora accanto una persona cara, affetta da tumore.

Ci aveva dato forza. Una luce nel buio, quando vedi tutto nero e non riesci neppure a piangere, dalla rabbia e dallo schifo. Perchè il cancro fa schifo, perchè ti fa sentire inerme e getta nel baratro della disperazione chi ti ama. Perchè no, non è giusto. E diamine quanto fa incazzare tutto questo…

Si sentiva figa Nadia, con la parrucca e sul volto i segni della malattia, a tenersi stretto un lavoro che aveva inseguito fin da ragazzina e per il quale si era impegnata tutta una vita. Ha provato a non farsi spezzare, ha raccontato la sua malattia e come aveva stravolto la sua vita. Perchè per noi è questa la medicina: scrivere, raccontare, raccontarsi. E perchè è inutile dar retta ai medici: non si vive più col cancro. É un’illusione che per i più fortunati può durare qualche tempo, tuttavia non tornerai più alla vita di prima. Quando il cancro si fa strada nel tuo corpo sei fregato: prima o poi la forza verrà meno, la voce diverrà flebile, il tuo corpo non risponderà più. Nadia ha resistito finchè ha potuto, ha scritto ed ha continuato a fare ciò che amava. Il cancro l’ha spezzata ma non è riuscito a piegarla.

Quando stamane ho appreso la notizia della morte di Nadia Toffa ho pensato a tutti coloro che nei mesi scorsi l’avevano criticata. Senza capire, senza pensare a quelle piccole cose che tolgono il sorriso a chi il cancro se lo porta addosso come una condanna: sapere di essere un “peso” per chi ti è vicino, non potercela più fare da soli, vedere i tuoi capelli cadere, il tuo viso sfiorire, il tuo corpo farsi a poco poco l’ombra di se stesso. É qui che Nadia ha vinto: ha sfidato i luoghi comuni, con le sue parole ha affrontato quel muro di ipocrisia che vuole i malati tristi, afflitti ed impauriti. Ed invece è proprio nella malattia che ogni dettaglio è importante: dovremmo ammirarla Nadia Toffa, prendere ad esempio la forza che traeva dalla sofferenza e tutta la volontà di reagire che si portava dentro. Che no, non basta a guarire ma fa vivere meglio il tempo che ti resta. Perchè far quello che si ama, ridere, mantenere il più possibile vive le proprie abitudini aiuta a non sentirsi “malati”, a continuare la battaglia. Una battaglia che sai già che prima o poi finirà ma che speri di ritardare il più possibile, godendo al meglio del tempo che ti resta. Con chi ami, facendo quello che hai sempre sognato.

E allora Addio Nadia, tu che hai già vinto. Tu che eri – davvero – la più figa di tutte!

Exit mobile version