A volte ritornano
Ieri ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, e’ stato proiettato un film dal titolo: “A volte ritornano”.
Un film melodrammatico con protagonista Gianfranco Fini, quello che e’ diventato di destra perche’ un gruppo di compagni nel 1968 gli impedirono di entrare in un cinema di Bologna nel quale proiettavano “Berretti Verdi” con John Wayne.
Quello che all’inaugurazione di una sezione di Alleanza Nazionale disse ai militanti: “Viva il Duce, ma ditelo a bassa voce”.
Va be’, andiamo avanti.
Fini ha ammesso di aver compiuto un errore, quello di sciogliere Alleanza Nazionale nel 2008 per confluire nel PDL.
Ha affemato che Giorgia Meloni e’ una grande leader che ha ricostruito una comunità, quella che lui ha distrutto, che ha votato FDI, e si riconosce in questo centrodestra.
Adesso, non so se mi preoccupa più Fini che si riconosce in questa destra, e quindi ha modificato il suo giudizio su FDI rispetto a qualche anno fa, o questa destra che si e’ cosi normalizzata e democristianizzata a tal punto da piacere a Fini.
Colui che pensa che la destra debba piacere ai progressisti ha anche affermato che ruppe con Berlusconi perché non voleva farsi comandare.
Beh, il signor Fini se ne e’ accorto dopo 20 anni che Berlusconi lo “comandava”.
Ci mise un po’ di tempo per capirlo.
Dal 1994 se ne’ e’ accorto nel 2011.
Eppure, cazzo, ho creduto in quest’uomo.
Va be’, andiamo avanti.
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