A Tito si, a Mussolini no?

Le medaglie bisogna averle date per revocarle

A Tito si, a Mussolini no?

Revochiamo le onorificenze della Repubblica Italiana a Josip Broz Tito, criminale responsabile delle Foibe .

Allora qualcuno ha pensato bene di proporre la revoca delle onorificenze anche a Benito Mussolini. Duce dell’Italia fascista, quindi responsabile della dittatura.

Il fatto

Il Partito Democratico ha presentato un emendamento alla proposta di legge che in questi giorni è in discussione  presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. Tale emendamento chiede la revoca delle onorificenze al merito della Repubblica e a “chiunque sia stato insignito di una onorificenza civile ovvero di una ricompensa al Valore e al Merito dell’Esercito incorre, anche se defunto, nella sua perdita qualora si sia reso responsabile per crimini di guerra e contro l’umanità”.

Effettivamente Tito ebbe una importante onorificenza repubblicana

L’ex presidente della repubblica federale di Jugoslavia, responsabile dell’uccisione di decine di migliaia di italiani, dell’esodo istriano giuliano dalmata, delle foibe, venne paradossalmente onorato dalla Repubblica Italiana.

Essendo diventata la Jugoslavia un partner dell’Occidente, nel complesso scacchiere della guerra fredda del tempo, Tito riuscì a far dimenticare i propri crimini. In parte anche perché per alcuni decenni Il Partito comunista ne era imbarazzato.

Poi questo velo tese a decadere, soprattutto perché i comunisti italiani mantennero per anni un filo diretto con Mosca, dunque il poco fedele Tito, poteva essere attaccato con un piccolo margine di autonomia da comunisti che rimanevano leali al PCUS.

Il 2 ottobre 1969 il presidente Giuseppe Saragat, in qualità di Capo dello Stato, gli concesse  l’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.

E sinceramente questa è  una macchia sulla carriera di Saragat. Un’offesa a tutte le vittime, ai loro parenti, al popolo italiano, alla Repubblica ed ai suoi valori fondanti.

E quindi quali onorificenze dobbiamo revocare a Mussolini?

Invece nel caso del capo del fascismo, la questione diventa estremamente più complessa,perché la Repubblica Italiana non gli ha mai assegnato alcuna onorificenza.

Le onorificenze a Benito Mussolini, sono state concesse dal Regno d’Italia e, salvo quelle militari, sono onorificenze non riconosciute dalla Repubblica Italiana.

Dunque come facciamo a revocare onorificenze che non abbiamo mai concesso?

Potremmo eventualmente vietare nel nostro territorio nazionale l’utilizzo dei titoli che riconosciamo.

Andiamo al sodo

Mussolini in Italia ebbe, al di là di cariche militari, che non si sono trasportate nelle forze armate repubblicane, tre tipi di onorificenze.

Le onorificenze legate strettamente al carattere monarchico dello stato del tempo; quelle del regime ed infine alcune medaglie per la partecipazione al primo conflitto mondiale.

Partiamo dalle seconde ,ossia quelle legate al regime ed alla Repubblica Sociale.Nessuna di queste onorificenze è mai stata riconosciuta dalla Repubblica Italiana.

Dunque non le possiamo revocare er due motivi. Prima di tutto perché non le abbiamo assegnate e secondariamente perché non le abbiamo mai voluto riconoscerle.

Quelle di carattere dinastico

Anche sulle onorificenze di carattere dinastico possiamo fare ben poco. Perché non abbiamo mai riconosciuto neanche quelle punto. La Repubblica Italiana riconosce le onorificenze didastiche praticamente di tutti gli stati premunitari, tranne quelle dei Savoia.

Benito Mussolini fu insignito tra le altre onorificenze sabaude del prestigiosissimo Collare della Santissima Annunziata. Ma c’è molto di più scandaloso, per il supremo ordine dei Savoia. Anche Herman Goering, numero 2 della Germania nazista detiene questa onorificenza. Oltre a quelle della corona d’Italia e dei santi Maurizio e Lazzaro, insieme al Capo delle SS Heinrich Himmler ed al generale Reinhard Heydrich, pianificatore della soluzione finale per lo sterminio degli Ebrei.

Lì però si pone un problema molto semplice: sono onorificenze concesse dai Savoia. Dovrebbero revocarle loro.

La Repubblica non ha niente a che fare con queste. Non le riconosce assolutamente. E soprattutto il Presidente della Repubblica non è capo di questi ordini come il Parlamento non ha niente a che vedere con loro.

Infine quelle militari

Mussolini ha tre medaglie che sono riconosciute dalla Repubblica Italiana.

La prime due, ossia quella per la commemorazione della  Grande Guerra e quella per l’unità italiana, attestano semplicemente il fatto che un soldato abbia partecipato agli eventi. E di per sé non potrebbero essere logicamente revocate a nessuno.

Prima di tutto sempre perché non le abbiamo concesse noi come Repubblica Italiana, sono state concesse altresì del Regno d’Italia. Poi Perché di fatto sono la mera presa d’atto della partecipazione al conflitto.

L’ultima invece non l’abbiamo neanche direttamente concessa come paese. È una medaglia commemorativa della Vittoria che è stata data a tutti i combattenti che hanno combattuto su tutti i fronti da ogni governo nazionale, su richiesta  di una commissione internazionale alleata. Ma anche lì si torna all’eterno problema. Anche questa attesta semplicemente la partecipazione alla guerra, non dei meriti.

Due casi differenti

A Mussolini non possiamo revocare nulla, perché non abbiamo dato nulla. La Repubblica Italiana non riconosce le onorificenze monarchiche, e non riconosce le onorificenze legate al fascismo.

Le medaglie militari non sono medaglie legate al riconoscimento di particolari meriti o discrezionali, ma attestanti il servizio reso. Che nel caso di Benito Mussolini fu semplicemente quello di Caporalmaggiore dei bersaglieri.

Molto diverso il caso di Tito. Bisogna avere la coerenza di guardare in faccia alla storia ed alla realy.

Secondo lo statuto dell’ordine: ” L’Ordine «Al merito della Repubblica italiana», secondo gli scopi indicati dalla legge 3 marzo 1951, n. 178 (4), che lo istituisce, è destinato a ricompensare benemerenze acquistate verso la Nazione nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte ai fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

È un onorificenza che concede la nostra Repubblica, una nostra precisa responsabilità.

E francamente la presenza di Tito non solo contrasta con lo spirito degli statuti, ma anche della costituzione.

Quello che fare con Mussolini spettava a Regno d’Italia in merito alle onorificenze. La scelta di non fare nulla ricade, Comunque la si voglia considerare, solamente sulla monarchia.

Tito l’abbiamo fatto cavaliere noi e abbiamo dei precisi doveri morali.

Il PD non può giocare con la storia per continuare a fare propaganda politica.

 

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