SIAMO INVASI da una propaganda culturale quasi senza precedenti
Propaganda atta a voler affermare che i generi, propri di madre natura, si possano mettere in discussione al fine di crearne uno fluido, che si adatti agli stati d’animo del momento.
Un genere che non corrisponda né al maschile né al femminile che però persegua, in tema di fecondità, gli stessi obiettivi che rispondono alle leggi naturali
Per superare le ovvie barriere non ci si fa scrupolo di niente e si avanza a gamba tesa nella umiliante e aberrante pratica dell’utero in affitto.
Tutto sembra dover essere permesso, anzi promosso da questa nuova cultura woke
Termine che vorrebbe significare l’ essere “consapevoli” ed “attenti” alle varie ingiustizie sociali ma che in realtà è sinonimo di “politicamente corretto “.
LA FAMIGLIA NATURALE è sotto attacco
Non è più il naturale riferimento. Perde il suo aspetto per diventare famiglia omo formata da due mamme, da due papà.
Viene indebolita e scimmiottata da una pseudo famiglia che non può avere per sua natura le stesse valenze educative, per ovvi motivi, di quella naturale.
La società perde così solidi pilastri su cui poggiare. I figli sono confusi.
Tutto diventa fluido, tutto si può fare, tutto si può pretendere in nome della libertà
ASSISTIAMO OGNI GIORNO ormai a manifestazioni in cui la violenza è sempre in prima linea, sia fisica che verbale.
Femministe furiose che inneggiano alla libertà: il corpo è mio!
E allo stesso tempo sfilano con cartelli che difendono i diritti della Palestina
Donne che si stracciano le vesti, in una sorta di ossimoro che le vede reclamare i propri diritti manifestando, attraverso una lotta violenta per conto di potenze straniere, in cui certe libertà femminili, da loro stesse anelate anzi pretese, non sono tollerate. Forse hanno anche dimenticato le donne stuprate ed uccise da Hamas il 7 ottobre 2024.
Cortei violenti e contraddittori dietro cui in realtà si nasconde una strumentalizzazione politica atta a buttare fango sul governo
Espliciti gli slogan delle ultime manifestazioni di “non una di meno” del 22 novembre a Roma sui quali cartelli troneggiava la scritta
“ridacci la Vanoni in cambio della Meloni…”
Stiamo inoltre assistendo ad una preoccupante avanzata islamica che vuole insidiarsi in Occidente per conquistarlo oscurandone la cultura e la civiltà.
IN NOME DI UNO STATO LAICO permettiamo che si costruiscano Moschee, che si eliminino i crocifissi dalle aule scolastiche, che si tolgano i tratti somatici dai volti della natività, che i nostri bambini vadano a pregare nelle Moschee.
Ma che razza di civiltà è quella che non si batte per difendere le proprie radici?
Che accetta senza battere ciglio che ciò che rappresenta la nostra storia venga annullato in nome dell’inclusione?
Di che inclusione stiamo parlando?
Più che di inclusione siamo difronte ad una invasione poco rispettosa delle fondamenta in cui si fondano la nostra cultura ed il nostro credo.
Sono importanti sicuramente la fratellanza, la solidarietà, la comprensione ma un sano amor di patria diventa doveroso per non perdere le nostre origini e la nostra autostima
Questa dilagante ed ingannevole propaganda culturale vuole anche farci credere che se siamo vecchi, malati, inutili è molto meglio decidere di togliere il disturbo attraverso la morte dolce.
L’eutanasia dovrebbe diventare il mezzo per risolvere quindi i problemi.
Nei Paesi dove l’eutanasia ed il suicidio assistito è permesso si stanno mietendo vittime ad un ritmo impressionante.
In Belgio, ad esempio, è ormai fuori controllo.
Professionisti spregiudicati che convincono malati mentali ad uccidersi.
Ha superato i limiti tanto che ora molti medici chiedono paletti per fermarne l’orrore
LA SARABANDA MORTIFERA continua poi con il chiamare l’aborto “autodeterminazione della donna”.
Il transfemminsmo è ormai portato a forme esponenziali per divulgare ancora una volta la cultura della morte.
Una società che uccide i propri figli è una società senza futuro.
In questa frase è racchiusa una verità inappellabile.
“Nel 2021, sono state notificate 63.653 IVG in Italia, pari a un tasso di abortività di 5,3 IVG ogni 1000 donne tra 15 e 49 anni”.
(Istituto Superiore Sanità EpiCentro)
Viviamo in una terra con sempre meno bambini, giovani e ciò
dovrebbe essere senza dubbio grande fonte di preoccupazione.
Non serve essere dei geni per capire quali implicazioni porta l’inverno demografico.
Il calo della popolazione attiva mette in crisi il mercato del lavoro, la scuola ed i servizi in generale.
Il numero crescente di anziani richiede maggiori prestazioni sanitarie e previdenziali
L ‘IDEOLOGIA dirompente, la propaganda culturale stanno facendo vacillare le nostre fondamenta.
La violenza e il poco rispetto con il quale questa nuova onda di “intellettualismo” disfattista cerca di farsi spazio ci sta portando ad una globalizzazione che ci toglie l’identità per farci diventare tutti uguali, tutti figli del politicamente corretto.
Angela D’Alessandro
Comitato Pro-life insieme
www.prolifeinsieme.it
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