Addio a Ornella Vanoni
E poi ti svegli, un sabato mattina e scopri che la sera prima se n’è andata Lei
Una delle più grandi artiste italiane, una di quelle che hai seguito da quando eri bambina. Una donna che ti ha fatto sorridere, emozionare, sognare con una voce inconfondibile, capace di graffiare o accarezzare, ma sempre di arrivare dove serve: nel cuore.
Da due giorni fuori il tempo è grigio, e moltissimi di noi hanno dentro lo stesso colore
Perché ci sono figure che non appartengono semplicemente allo spettacolo, attraversano le generazioni, accompagnano la nostra vita, diventano presenze di viaggio silenziose. E quando se ne vanno, il vuoto è quello di una persona amica.
La sua frase, “bilancio che non ho quadrato mai”, resterà per molti un sorriso affettuoso verso noi stessi, un modo per sentirci tutti un po’ imperfetti eppure profondamente umani
Continueremo a cantarla così, con autoironia e malinconia, sapendo che Ornella trasformava ogni imperfezione in bellezza.
Ornella Vanoni era nata a Milano il 22 settembre 1934, in una famiglia dell’alta borghesia: il padre era un industriale farmaceutico. Da ragazza aveva studiato in collegi in Svizzera, Gran Bretagna e Francia, dove imparò diverse lingue e sviluppò quella sensibilità cosmopolita che anni dopo sarebbe diventata parte della sua cifra artistica e umana.
Il suo esordio non fu nella musica, ma nel teatro, negli anni ’50, al Piccolo Teatro di Milano, sotto la guida di Giorgio Strehler, l’uomo che la scoprì e che influenzò profondamente la sua prima formazione
Poi arrivò la musica, i “brani della mala”, i grandi successi, il timbro caldo e graffiato che divenne marchio di fabbrica. E arrivò anche uno dei suoi amori più celebri: Gino Paoli. Una storia intensa, tumultuosa, artisticamente feconda, rimasta scolpita nella storia della musica italiana.
Ornella è morta ieri, nella sua casa, dopo un malore improvviso
E incredibilmente molti la aspettavano in televisione, apparire stasera, ancora una volta, nella sua poltrona fissa a Che Tempo Che Fa, quel luogo dove sfoggiava la sua ironia irresistibile, gli scambi pungenti con gli altri ospiti, la sua capacità di non prendersi mai troppo sul serio pur essendo un monumento vivente.
Ed è forse per questo che oggi il suo addio pesa come un lutto familiare, perché Ornella Vanoni era diventata parte della nostra quotidianità
Una zia elegante e ribelle, sempre pronta a dire ciò che pensava, a ridere di sé, a raccontare l’amore e la vita con una libertà che apparteneva solo a lei.
Ci mancherà la sua ironia.
Ci mancherà la sua allegria.
Ci mancherà la sua indipendenza feroce, quella capacità di essere sempre e solo Ornella
Ci mancherà quella voce che sapeva di Milano, di teatro, di vita, di fumo, di notti insonni e di gioia.
La sua inconfondibile voce che continuerà a vivere, in radio, in tv, ovunque nei nostri ricordi, in quelle canzoni che hanno segnato epoche e sentimenti.
Addio immensa Ornella
Mancherai a tutti, moltissimo. E mi raccomando, divertiti lassù.
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