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EMERGENZA ANTIFASCISMO: GLI STATI UNITI DICHIARANO QUATTRO ORGANIZZAZIONI ANTIFA GRUPPI TERRORISTICI

di Roberto Lobosco
18 Novembre 2025
In Politica
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EMERGENZA ANTIFASCISMO: GLI STATI UNITI DICHIARANO QUATTRO ORGANIZZAZIONI ANTIFA GRUPPI TERRORISTICI
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EMERGENZA ANTIFASCISMO: GLI STATI UNITI DICHIARANO QUATTRO ORGANIZZAZIONI ANTIFA GRUPPI TERRORISTICI

Mentre in Italia la sinistra politica e intellettuale ci racconta ogni giorno che esiste un’emergenza “fascismo” a cui è necessario rispondere con una mobilitazione generale in difesa della democrazia, il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l’inserimento di quattro gruppi antifascisti europei nella lista delle “organizzazioni terroristiche straniere” (Fto).

Ad essere inserite nella lista nera, oltre la famigerata Hammerbande (Banda del Martello), anche la “Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI)” italiana e due gruppi greci: “Giustizia Proletaria Armata” e “Autodifesa di Classe Rivoluzionaria”, ritenuti responsabili di attacchi con ordigni esplosivi contro obiettivi governativi

L’annuncio, reso pubblico il 13 novembre 2025, entrerà formalmente in vigore dal 20 novembre.  Già comunque a settembre

Trump aveva firmato l’ordine esecutivo che iscriveva “Antifa” nella lista delle organizzazioni terroristiche riconosciute dagli Stati Uniti, spiegando nel testo del decreto che : “Antifa è un’organizzazione militarista e anarchica che chiede esplicitamente il rovesciamento del governo degli Stati Uniti, delle autorità di polizia e del nostro sistema giuridico…recluta, addestra e radicalizza giovani americani per impegnarsi in questa violenza e repressione dell’attività politica, impiega mezzi e meccanismi elaborati per nascondere l’identità dei suoi agenti…e i soggetti associati ad Antifa o che agiscono in suo nome” di “coordinamento con altre organizzazioni ed entità per diffondere, fomentare e promuovere la violenza politica”.

Il movimento Antifa è emerso negli Stati Uniti soprattutto durante il primo mandato di Trump

Gli Stati Uniti hanno così trasmesso agli alleati europei un messaggio chiaro: nonostante la natura organizzativa decentrata e la mancanza di strutture solide e gerarchicamente organizzate la violenza politica di sinistra radicale rientra nella stessa architettura concettuale del terrorismo internazionale.

Dal punto di vista ideologico e organizzativo Antifa è un infatti collettivo decentralizzato che si identifica con la sinistra nelle sue varie declinazioni (comunisti, anarchici ecc…)  senza però una leadership ben definita.

L’antifascismo è infatti un contenitore di valori, progetti e politiche progressiste ed è utilizzato come apripista ideologico e dialettico,  come “cavallo di troia” per farle circolare e legittimarle con la conseguenza di distruggere il tessuto sociale, le identità dei popoli e i valori tradizionali che rappresentano l’ultima e unica barriera e difesa contro l’omologazione e la creazione di una civiltà consumistica ridotta a mercato

Politiche e valori che ognuno ha diritto di contrastare senza doversi sentire etichettato come fascista.

I provvedimenti presi dall’amministrazione Trump permetteranno di allargare  il perimetro della “violenza politica” da trattare come fenomeno terroristico e potranno essere utili anche a mettere fine all’ idea secondo cui l’antifascismo inteso come estremismo di sinistra agisca in difesa difesa della libertà e della democrazia.

Ciò comporterà da una parte l’applicazione di strumenti legali e sanzionatori come il congelamento di beni, il divieto di ingresso negli Stati Uniti, il blocco dell’accesso al sistema finanziario statunitense e il divieto per cittadini americani di intrattenere rapporti finanziari con loro

Dall’altra avrà implicazioni di carattere politico-diplomatico e di sicurezza interna dei singoli stati mediante una ridefinizione del confine fra protesta radicale e terrorismo e determinarà molto probabilmente un aggiornamento del protocollo antiterrorismo Ue favorendo una maggiore cooperazione transnazionale e condivisione dati sul versante del contrasto all’eversione di matrice politica di sinistra.

La decisione americana arriva a due mesi dell’assassinio dell’influencer politico Charlie Kirk avvenuto il 10 settembre 2025

Un caso emblematico non tanto e non solo perché secondo la versione ufficiale è stato compiuto nel nome dell’antifascismo (le autorità hanno comunicato che su uno dei proiettili utilizzati per uccidere Kirk era inciso “hey fascist”. E in un altro “bella ciao, bella ciao ciao ciao”).

Colpisce infatti in primo luogo la narrazione antifascista che riduce tutto ciò che non è progressismo a fascismo quando basterebbe una superficiale analisi storico politica per comprendere che Kirk, Maga e i vari movimenti conservatori e sovranisti non possono essere sovrapponibili al fascismo in quanto sono al limite antiestablishment ma non antisistema, si riconoscono nella democrazia rappresentativa e sono organici al sistema economico e finanziario capitalista di cui il fascismo fu acerrimo nemico tanto che proprio quel potere organizzò la più grande coalizione militare della storia per distruggerlo.

In secondo luogo destano allarme le reazioni del mondo politico e intellettuale antifa il quale ha in parte esultato e in parte ha svolto analisi dell’accaduto che suonavano come implicite giustificazioni

Si è ad esempio assistito a ragionamenti per cui siccome Kirk era favorevole alla circolazione delle armi in fondo se l’è meritata quando è evidente che in una logica tutta americana la proliferazione delle armi, giusto o sbagliato che sia, è diretta alla protezione personale, della propria famiglia e della pace sociale e non certo all’omicidio politico o come strumento di offesa.

Oppure si è sostenuto che poichè Kirk non aderiva all’ideologia woke e all’agenda lgtb la sua vita valeva meno dimostrando la natura intrinsecamente totalitaria dell’antifascismo che tende a disumanizzare l’avversario politico pretendendo che tutti aderiscano alla sua visione del mondo altrimenti, in una logica manichea ed estremamente pericolosa, è un nemico contro cui è legittimo e necessario esercitare censura e violenza

Poichè il confronto politico verte anche e soprattutto sul tema dell’inclusività e dei modelli di riferimento, poiché Trump ha vinto le elezioni più per le sue posizioni antiwoke, votato anche dalle “minoranze”, che sulla politica estera e i movimenti conservatori governano o sono spesso i partiti più votati come ad esempio in Francia, se ne deduce che più o meno la metà dei cittadini ed elettorali occidentali (per limitarsi a questo spicchio di mondo) sono uomini di “serie B”.

L’antifascismo moderno a causa di uno slittamento terminologico finisce per identificarsi con la sinistra a causa della egemonizzazione della Resistenza da parte dei comunisti e perchè è proprio la sinistra politica e culturale che riversa il tema del Fascismo nel dibattito pubblico nonostante esistano problematiche più attuali e concrete e lo utilizza e tiene in vita per avere vantaggi politici, elettorali ed economici

La pretesa per cui ognuno debba definirsi antifascista rientra in una logica diretta a controllare le coscienze e orientare le condotte.

L’antifascismo si esprime e si articola in determinati partiti, associazioni e centri sociali che misurano l’antifascismo di ogni cittadino che ha invece il diritto di non identificarsi con essi non riconoscendosi nella loro visione della vita e della società.

In realtà non esiste nessun obbligo di definirsi antifascista. Esiste invece il diritto, il dovere e la necessità di denunciare l’uso strumentale dell’antifascismo per fini politici ed economici.

In una logica tutta totalitaria l’antifascismo invade la sfera privata delle persone, elimina il pluralismo per imporre la sua “Verità” e ridurre il mondo e la realtà ad un unico paradigma

In fondo, l’essenza del totalitarismo non è il controllo su tutto e tutti?

Non assistiamo all’esaltazione di una certa “Umanità” e alla disumanizzazione dell'”Altro” ? L’antifascismo non vuole forse ridefinire l’umano e i suoi confini? Non investe direttamente l’esistenza individuale e privata superando quei limiti che mai il peggior dispotismo antico si era permesso di varcare?

L’antifascismo in assenza di fascismo impedisce e avvelena il dibattito politico, genera conformismo e fomenta un clima d’odio rivelandosi una  trappola ideologica utilizzata dalla sinistra per delegittimare tutti coloro che non si riconoscono nelle politiche e nei valori progressisti. In Italia tale meccanismo è reso possibile grazie a quell’egemonia culturale della sinistra che  fu teorizzata da Antonio Gramsci, sviluppata da Palmiro Togliatti nell’immediato dopoguerra e definitivamente operante dal ’68 e presente ancora oggi

Un meccanismo alimentato e giustificato da storici, intellettuali, giornalisti, politici, cantanti e personaggi del cinema e della televisione.

Anche per fare carriera, ovviamente

Sorprende semmai che solo ora certe sigle siano state inserite nella lista delle organizzazioni terroristiche considerando anche il fatto che secondo il rapporto sulla situazione e le tendenze del terrorismo (TE-SAT) di Europol, nel 2022 «16 sono stati completati gli attacchi, di cui la maggioranza è stata attribuita al terrorismo di sinistra e anarchico, due al terrorismo jihadista e uno al terrorismo di destra».

Quindi oltre l’80%  sono stati effettuati da attori di sinistra e anarchici

L’antifascismo segue la seguente logica. Il fascismo è “il male assoluto”.

Categoria, quella del male assoluto, che tra l’altro non ha niente a che fare con la politica e la storia impedendo la contestualizzazione e la storicizzazione del fenomeno

Da questo si deduce che i fascisti o coloro che sulla base di una dilatazione estrema del suo significato vengono ritenuti tali dagli antifa sono anch’essi il male assoluto e dunque è lecito picchiarli e ucciderli. Ricordate le frasi di Christian Raimo nel corso di una trasmissione televisiva?

Dal momento in cui la retorica politica progressista sta provvedendo in modo sempre più pericoloso a diffondere l’idea che i gruppi politici conservatori siano sovrapponibili all’estremismo destra, Antifa si considererà sempre più legittimata ad agire per disturbare anche gli eventi e le manifestazioni politiche tradizionali

L’antifascismo rischia di essere in tal senso un green pass. Per tornare alla decisione del Dipartimento di Stato americano, l’Italia ne è coinvolta per due motivi. In primo luogo perché nella lista vi è una sigla anarchica italiana (FAI/FRI ).

In secondo luogo perché una delle presunte partecipanti agli attacchi di Budapest compiute dalla Hammerbande è l’italiana Ilaria Salis, la quale è stata rilasciata dopo l’elezione al Parlamento europeo, ottenendo così l’immunità giudiziaria.

D’altra parte l’Ungheria l’aveva già dichiarata organizzazione terroristica nel settembre 2025 comprendendo che non si trattava di attivismo politico, ma terrorismo di estrema sinistra

Zoltan Kovacs, il portavoce di Victor Orban ha parlato di Ilaria Salis, definendola “la stessa terrorista che il Parlamento europeo protegge dalle responsabilità con l’immunità parlamentare”.

Per arginare questo fenomeno di violenze insensate che danneggiano la  pace sociale anche il Parlamento olandese a settembre prese atto della realtà e approvò una risoluzione in cui si invitava il governo a dichiarare “Antifa” un’organizzazione terroristica anche nei Paesi Bassi, sostenendo che minaccia i politici, usa la violenza e intimidisce i giornalisti

Da adesso in poi anche il governo italiano dovrà rivedere le sue priorità nel contrasto al terrorismo con possibili evoluzioni normative e magari chiedendo al Consiglio Europeo di valutare l’inserimento di tali organizzazioni tra quelle terroristiche anche sulla base della definizione di terrorismo che emerge dalla Decisione quadro 2002/475/GAI, che fornisce un quadro giuridico comune agli Stati membri, e secondo cui consiste in ” atti intenzionali che possono danneggiare gravemente un paese…con l’obiettivo di: intimidire gravemente una popolazione; costringere indebitamente un governo o un’organizzazione internazionale a compiere o ad astenersi dal compiere un atto; destabilizzare gravemente o distruggere le strutture politiche, costituzionali, economiche o sociali fondamentali di un paese o di un’organizzazione internazionale».

La sinistra politica e parlamentare italiana è così ossessionata dal fascismo da non accorgersi del pericolo del terrorismo antifa

È così priva di argomenti che confonde alcuni cori e canzoni con il ritorno del fascismo e inventa aggressioni come quella ai danni del sindacalista della CGIL poi condannato a quattro mesi di servizi socialmente utili o l’assalto al Leonardo Da Vinci di Genova. Lo stesso risalto non viene dato invece alle bandiere titine e sovietiche presenti alle manifestazioni del Partito democratico o a quei ragazzi vestiti da brigatisti che inscenano il rapimento Moro.

Per non parlare delle violenze,  queste vere, compiute dai propal

Il terrorismo non è più solo riconducibile a gruppi jihadisti, ma anche a movimenti radicali di sinistra transnazionali. Partendo dal presupposto che il fascismo è una categoria politica esaurita da consegnare alla storia e che nessun partito o movimento politicamente rilevante si ispira al fascismo e non esiste nei fatti nessun progetto legislativo e nessuna politica socio-economica in qualche modo riconducibile al Ventennio una domanda si impone: vi è un’emergenza fascismo o un’emergenza antifascismo?

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