Firenze, la città della paura: genitori e cittadini stanchi
Firenze non può più vivere nella paura. Non possono più viverci i genitori che, ogni sera, si chiedono se i propri figli torneranno a casa sani e salvi.
Non possono più viverci i ragazzi che hanno smesso di uscire con leggerezza, e nemmeno i commercianti che ogni giorno alzano la serranda con l’ansia di trovare la vetrina spaccata
Tre ragazzi che conosco da anni — figli di cari amici, ragazzi normali, come tanti — sono stati aggrediti ieri notte in pieno centro durante una tentata rapina da parte di extracomunitari. E uno di poro ferito al volto per soccorrere l’amico si è sentito dire ” ti buco “.
È stato un episodio violento, improvviso, gratuito. E solo perché sono riusciti a scappare non si è trasformato in tragedia.
La frustrazione è diffusa. Firenze, la città dell’arte e della bellezza, sembra sempre più in balìa della microcriminalità: borseggi, spaccate, aggressioni, risse.
E a pagare il prezzo più alto sono i cittadini onesti, quelli che lavorano, studiano, escono per una pizza o una passeggiata e si ritrovano ostaggi dell’insicurezza
I numeri confermano ciò che la gente vive ogni giorno. In sei mesi sono stati registrati 639 episodi di microcriminalità di strada, di cui 418 solo nel centro storico. Il 76% dei commercianti teme furti e rapine, e quasi sei su dieci giudicano insufficiente la presenza delle forze dell’ordine. Firenze è la seconda provincia in Italia per reati denunciati ogni mille abitanti: un record amaro, che pesa su chi ci vive e lavora.
Il punto è che non basta più parlarne. Non bastano le zone rosse, le ordinanze temporanee o i proclami
Serve un’azione concreta, costante, visibile. Serve più presenza dello Stato, più controlli, più fermezza. Servono decisioni, non annunci.
È ora di dire basta al buonismo e all’inclusività fine a se stessa. Accogliere chi rispetta le regole è un dovere, ma tollerare chi le calpesta è un errore che stiamo pagando tutti. Firenze non deve rinunciare alla sua anima aperta, ma deve difendere con forza la propria sicurezza e la propria dignità.
Perché se una città non è sicura, non è libera. E se non è libera, non è viva. Firenze merita di essere accogliente, ma sicura. Sempre
Il Sindaco Funaro non molto tempo fa si vantava che le denunce sono in calo ma parafrasando il suo predecessore onestamente la percezione non è cambiata.
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