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Home Cultura

Il mercato del porno è sempre stato un mercato fiorente che non ha mai risentito particolarmente di crisi

di Redazione
13 Ottobre 2025
In Cultura
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torino
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Il mercato del porno è sempre stato un mercato fiorente che non ha mai risentito particolarmente di crisi.

Quando si dice “film a luci rosse” è subito chiaro il soggetto, non si pensa di certo a pellicole per signorine pudiche.
Spesso i registi introducono nelle loro trame narrative scene “spinte” per rendere il film più accattivante, anche se queste ultime non sono una vera “esigenza di copione” e la storia potrebbe funzionare bene anche senza momenti”hard”.

Ma la sessualità spinta, la pornografia, attirano

Ci sono persone disposte a sborsare tanto denaro in cambio di prestazioni, anche se non vissute in prima persona.
Lo ha capito molto bene la “scuderia” di Rocco Siffredi noto attore e regista i cui film non sono proprio evocativi di amori platonici.

Il sesso come rimedio alla solitudine

In tempo di COVID poi il porno ha raggiunto livelli altissimi di frequentazione online.

Complice la forzata reclusione dal sociale che ha generato nelle persone ansia e paura, sono cresciute come funghi piattaforme a fini “licenziosi”.
Basta entrare in rete per avere una vasta scelta di contenuti indecenti che rappresentano una vera e propria deriva antropologica, in cui l’essere umano dà il peggio di sé trasformando il proprio corpo in merce.

Da qualche tempo però si sta cercando di attribuire alla pornografia un connotato etico, è nata la “porno etica”

Questa nuova dimensione dell’hard vedrebbe la mercificazione del corpo come un atto che “promuove la dignità, il consenso e il rispetto delle persone coinvolte”.

Secondo i sostenitori della “pornografia etica” nata attorno agli anni 80, periodo in cui, anche grazie al sistema VHS il porno è diventato “ad uso domestico”, l’obiettivo di questa nuova visione illuminata del sesso spinto sarebbe quello di porre al centro della sessualità (pornografica) valori di consenso, inclusività, rispetto.
Un porno “morale” insomma attento ai diritti, una piattaforma con contenuti creati legalmente rispettando le esigenze dei sexi impiegati.

Si tenta altresì di convincere che le visioni pornografiche abbiano potenziale liberatorio, atto ad aprire la strada ad esperienze gratificanti

Nulla di più falso ed ingannevole.
La pornografia immerge chi ne fa uso nell’illusione di una realtà che non esiste e, come non bastasse, crea dipendenza.
Questo è un tentativo nemmeno troppo celato di sdoganare il porno dandogli connotati che non lo rappresentano.

Il porno è una vera minaccia per la salute

La diffusione di materiale pornografico dovrebbe invece essere vietata dalla legge in quanto lede gravemente la dignità di chi vi si presta, siano essi attori, commercianti o pubblici fruitori.
Non è un mistero che farne uso possa portare alla depressione, fino anche al suicidio ed esperienze di gente ingannata da questa bugia lo testimoniano.

https://share.google/GfFSDQsduSOnuajRn

Il porno rappresenta una piaga sociale e tutto ciò che gli ruota attorno non può essere visto come libera espressione degli istinti di chi lo propone, perché in realtà è molto più vicino alla prostituzione, la quale si traduce in mercificazione del corpo e qui, di moralmente accettabile, non c’è niente.

La pornografia è sempre stata e sempre sarà l’approccio scandaloso al sesso

Il nuovo volto che si cerca di dare al porno con questa rivoluzione sessuale non ha nulla a che fare né con l’amore, né con il piacere, né con il rispetto, ma produce solo frutti avvelenati e lo si evince attraverso le molte storie di vite ingannate e distrutte da questo vizio.
Perché di vizio si tratta, di una droga che fa leva sulle fragilità umane facendo perdere di vista la realtà. È un effimero che imbruttisce e deprime .

https://share.google/QUuA7wubDQwVVtLBp

Mi chiedo se a tali menti illuminate da questa nuova visione del sesso spinto, se ai sostenitori di questa “new age” dello scandalo, non sia sfuggita di mente la regola matematica che evidenzia la tesi con cui si dà prova che:

“Cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia”!

E chi ha orecchi per intendere…intenda!

Angela D’ Alessandro

Prolife insieme
www.prolifeinsieme.it

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Tags: HARDIN EVIDENZAPEDOPORNOGRAFIAPORNOSOLDI
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