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Home Politica

Bloccare un Paese non è un diritto: è una violenza travestita da protesta

di Alessandro Scipioni
4 Ottobre 2025
In Politica
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Gkn
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Bloccare un Paese non è un diritto: è una violenza travestita da protesta

Il 3 ottobre 2025 l’Italia si è fermata: sciopero generale, cortei ovunque, autostrade e tangenziali occupate. Un’intera nazione paralizzata. Ma possiamo davvero chiamarla “libera protesta”?

Scioperare è un diritto individuale, sacrosanto in una democrazia. Chi decide di non lavorare per manifestare un dissenso esercita una libertà riconosciuta. Ma imporre quella scelta agli altri, bloccare strade, ostacolare chi invece vuole — o deve — lavorare, è tutt’altro. È una forma di violenza

È una violenza contro le partite IVA, contro i precari, contro chi vive alla giornata. È una forzatura che colpisce i commercianti, i piccoli imprenditori, chi non può permettersi di perdere neppure un’ora di lavoro.

Per queste persone, lo sciopero non è una scelta: è una condanna subita, senza appello

Chi protesta non può arrogarsi il diritto di paralizzare un Paese. Farlo significa oltrepassare la soglia della libertà di espressione, trasformandola in imposizione. In democrazia il dissenso si esercita, non si impone. Bloccare strade, servizi, trasporti può forse far rumore, ma non cambia la realtà politica — e di certo non la orienta verso la giustizia.

Anche sul piano internazionale, certe azioni mostrano il loro limite: la cosiddetta “flottiglia” diretta a Gaza, ad esempio, è stata più un’operazione propagandistica che umanitaria. Lo ammettono gli stessi organizzatori: lo scopo era creare uno show, non salvare vite. Un’azione dimostrativa che ha attirato l’attenzione, ma che non ha inciso concretamente sulle sofferenze che intendeva denunciare

Chi manifesta con coscienza merita rispetto. Ma quando la protesta si trasforma in un atto che calpesta le libertà altrui, allora non è più legittima. È prevaricazione.

Scioperare è un diritto. Imporre lo sciopero agli altri è un abuso. E abusare della democrazia in nome della giustizia è il modo più sicuro per perderla.

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Tags: Blocca ItaliaISRAELEPALESTINAPRIMO PIANOSCIOPERO
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