Il silenzio della maggioranza sul “cubo nero” ha costretto l’ opposizione di centro destra all’ Aventino Fiorentino
Ieri 1 settembre 2025 a Palazzo Vecchio va in scena l’ennesima pagina di politica rinviata per mancanza di risposta e assenza del Sindaco.
L’opposizione ieri ha abbandonato l’aula, inscenando la protesta e denunciando un atteggiamento chiuso della giunta
La maggioranza, di fronte a una richiesta legittima di chiarimento sull’ex Teatro Comunale e sul discusso “cubo nero”, sceglie la via più facile: rimandare, rinviare, posticipare, prendere tempo, perché?!
Il risultato? È un Consiglio comunale che non discute del tema che più divide la città in queste settimane. Il sindaco non interviene, la maggioranza si trincera dietro il regolamento, e il dibattito si sposta su una commissione tecnica. Tutto in perfetta coerenza con una strategia che non vuole mai affrontare i nodi davanti all’opinione pubblica, preferendo il linguaggio della procedura a quello della responsabilità.
Il problema non è soltanto estetico o urbanistico, problema comunque esistente perché oggettivamente è veramente brutto almeno per la maggior parte dei Fiorentini per una percentuale che sicuramente include anche gli elettori dell’ attuale giunta. Il “cubo nero” è diventato il simbolo di un metodo di governo: decisioni prese dall’alto, senza ascolto, senza coinvolgimento, senza confronto
Un monumento al silenzio istituzionale che oggi si è manifestato plasticamente nel rifiuto di aprire un dibattito immediato in aula.
Certo, l’opposizione fa il suo mestiere con teatralità anche perché è l’ unico modo per fare notizia e faresi che i quotidiani ne parlino e facciano notare che l’ opposizione c’è e fa il suo lavoro ( non solo da ora onestamente ) ma che per la maggior parte della cittadinanza non è mai troppo perché banalmente troppo spesso taciuto o ignorato tranne che sui social: Ecco il perché probabilmente dell’uscita di scena, gli zaini in testa, il ritorno tra il pubblico. Ma almeno hanno posto una domanda chiara che è stata riportata dai quotidiani cioè: perché la città non ha diritto a una risposta, subito? La maggioranza, invece, ha preferito sottrarsi, lasciando un vuoto che pesa più di qualsiasi polemica.
Se la politica è confronto, ieri a Firenze si è persa l’occasione di farlo. E il “cubo nero”, da opera architettonica, rischia di trasformarsi nel simbolo più eloquente di una giunta che parla sempre meno e decide sempre più in solitudine
Vedremo se anche alle richieste dell’ UNESCO qualora dovessero arrivare utilizzeranno lo stesso atteggiamento elusivo.
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