Dalla Liberazione di Firenze alla propaganda pro-Gaza: la storia dimenticata
In una battaglia ormai storica, alle 6 del mattino del giorno 11 Agosto 1944, le forze della resistenza fiorentina, al ritoccare della Martinella, iniziarono azioni militari vaste e importanti che portarono alla sconfitta delle truppe naziste liberando diverse zone della città.
Una lunga battaglia che si concluse ufficialmente solo il 1 di Settembre quando furono liberate anche Fiesole e Sesto Fiorentino. Il nazismo e le forze occupanti erano sconfitte e poteva risuonare alto il grido della libertà riconquistata contro il “perfido tedesco”
Una ricorrenza storica dunque importante per la città che ogni anno viene celebrata con il tradizionale rintocco della Martinella e i successivi cortei . Anche quest’anno, Firenze ha ricordato l’evento con il consueto rituale ma con una novità rilevante e, se posso dire, piuttosto stridente e persino bizzarro sebbene non nuovo.
Al corteo e al comizio del Sindaco Funaro un drappello di manifestanti armati come al solito della consueta e immancabile bandiera palestinese ha gridato con voci e striscioni ai fiorentini che se Firenze è libera dal 1944, ora tocca a Gaza.
Non solo! Hanno chiesto azioni concrete a Funaro in tal senso ( come se potesse fare qualcosa, Sic) .
Naturalmente hanno chiesto azioni solo contro Israele mentre come sempre Hamas non è mai stata citata perché nell’immaginario collettivo dei pro pal il 7 Ottobre e gli ostaggi ancora in mano all’organizzazione terroristica sono dettagli del tutto ininfluenti rispetto ai tragici fatti che si stanno svolgendo in Medioriente
E da par suo, il Sindaco Funaro non è stato al di sotto delle aspettative dichiarando che Firenze sta facendo la Sua parte accogliendo famiglie palestinesi, che la città non resterà in silenzio di fronte a immagini che spezzano il cuore e infine concludendo in modo retorico “basta massacro”.
Naturalmente, il massacro sarebbe quello asseritamente perpetrato dagli israeliani nei confronti dei palestinesi
Tutti contenti , tutti a battere le mani come scimmie ammaestrate. La pancia è soddisfatta e anche questa volta la causa palestinese ha avuto i suoi cinque minuti di immancabile palcoscenico.
Un palcoscenico che si reitera costantemente quale che sia l’occasione.
Può essere il 25 Aprile dove sventolano le bandiere palestinesi mentre si impedisce a chi ha partecipato direttamente e cruentemente alla liberazione dell’Italia di partecipare (leggi la Brigata Ebraica); ai cortei per i diritti dei lavoratori di ex GKN oppure ai gay pride. Sempre e solo Palestina sempre e solo Gaza, sempre e solo quella bandiera assurta ormai a brand ideologico sventolata da chi non conosce la storia non conosce i fatti e starnazza slogan privi di alcun significato coerente.
Già! La storia. Questa illustre sconosciuta.
Tornando a Firenze, e alla manifestazione per la liberazione abbiamo detto che i partigiani cacciarono a metaforiche pedate i tedeschi occupanti
Ebbene, volete sapere chi erano alleati di quei tedeschi che avevano occupato Firenze ? Chi sosteneva i nazisti di “baffetto austriaco” (che tanti oggi invocano con una certa nostalgia lamentandosi del fatto che “non ha finito il lavoro”)?
Proprio gli arabi che abitavano la Palestina
Si, in sostanza i palestinesi ante litteram ( prima del 1964 non esisteva il popolo palestinese che fu una invenzione nazionalistica di Arafat e dell URSS dopo il fallimento del panarabismo socialista).
Questi facevano infatti parte di una efferata brigata di SS agli ordini diretti di Himmler con il compito di combattere gli ebrei in medioriente, all’epoca alleati con la Gran Bretagna. Vi sono immagini di repertorio dove un sorridente Adolfo Hitler conversa amabilmente con il Gran Mufti di Gerusalemme Amin Husseini (parente alla lontana proprio di Arafat) discutendo di chissà quali cose.
Il legame storico tra nazisti e arabo palestinesi è ormai un dato storico assodato così come è un dato storico assodato il fatto che questo legame si fondasse sull’antisemitismo elevato a programma politico per la distruzione fisica degli ebrei, e sull’ostilità per le democrazie liberali sin da allora ritenute “flaccide”
In ragione di ciò, stupisce che oggi chi difende i palestinesi durante le ricorrenze antifasciste non senta il bisogno di scusarsi o di specificare. E stupisce ancora di più la posizione del Sindaco Funaro che certe cose dovrebbe saperle e invece si inchina alla propaganda ignorante di quattro manifestanti. Perché bisognerebbe studiare la storia e in quel mondo di esagitati forse studiare la storia è troppo.
Ma almeno il Sindaco, perdio!
Ecco, visto che vogliono “liberare la Palestina” è il caso di ricordare loro l’afflato amoroso ritratto in numerose foto che lega Hamas al culto nazista o le copie del Mein Kampf ritrovate nelle dimore dei leader della organizzazione terroristica. Se proprio vogliono liberare i palestinesi, potrebbero iniziare a combattere Hamas. Almeno sarebbero correnti e vagamente credibili alle manifestazioni antifasciste
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