La sinistra toscana sceglie la strategia dell’Opossum
Ilaria Bugetti ha annunciato le proprie dimissioni. Travolta da un’inchiesta in cui risulta indagata per corruzione il (quasi ex) sindaco di Prato, dopo un tourbillon di dichiarazioni, ha deciso di lasciare l’incarico, probabilmente su pressione diretta di Elly Schlein.
Un calcolo politico piuttosto cinico della sinistra toscana che alla viglia delle elezioni regionali non poteva permettersi uno scandalo così grosso
D’altra parte non va dimenticato che la Bugetti prima di essere Sindaco di Prato era presidente della Commissione Sviluppo economico in Regione e quindi le sue grane avrebbero avuto (e hanno) conseguenze importanti sul piano regionale.
Chissà se alla Bugetti sarà venuto in mente il caso del povero Toti, ex governatore della Liguria, letteralmente costretto alle dimissioni per uscire di galera da una magistratura sempre più condizionante gli equilibri politici territoriali e nazionali con la potente arma del codice penale
Intendiamoci, non è intenzione di chi scrive argomentare sull’inchiesta toscana, e ci limitano a sottolineare la presunzione di non colpevolezza per tutti, amici ed avversari.
Per questo auguriamo alla Bugetti di difendersi al meglio nelle sedi opportune. Poi, come si suol dire, la magistratura renderà giustizia (almeno si spera).
Quello che colpisce è l’orientamento della sinistra che sovente iper giustizialista per gli esponenti di centrodestra finite nelle mani dei PM, in questo caso ha mantenuto un’afonia ipocrita e ha sacrificato nel silenzio la Bugetti sull’altare del cinismo elettorale.
Contro Toti una gran gazzarra per supportare politicamente l’azione dei pm, contro la Bugetti una strategia contraddittoria elaborata nel silenzio e nel silenzio mutata repentinamente
Dalla difesa a oltranza al sostanziale abbandoni politico .
D’altra parte pure il vice sindaco è stato coinvolto nell’inchiesta e il sospetto che si stia consumando l’inizio della fine del Sistema toscano è forte. Meglio fingersi morti. Opossum strategy!
“Per fortuna” – si fa per dire – ci sono i gay pride che riuniscono la sinistra toscana, manette o non manette
Noi nel nostro piccolo ci preoccupiamo dei pratesi che hanno diritto a un governo della città stabile e in grado di affrontare le enormi sfide della città. Sfide che evidentemente non possono essere vinte dalla sinistra.
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