Per memoria:
Sei mesi fa qualche centinaio di terroristi di Hamas, fra i quali una decina di “operatori umanitari” dell’ONU, uccidevano, squartavano, violentavano 1.300 uomini, donne, vecchi, bambini israeliani e si ritiravano, con il trofeo di oltre 200 rapiti, nelle loro tane della Striscia di Gaza dove sono padroni da decenni, lodati dai loro padroni iraniani ma anche dalla maggior parte dei palestinesi di Gaza.
Ne è nata una ritorsione ebraica
Le sofferenze che Israele provoca ai civili palestinesi sono pesantissime, anche se inferiori a quelle enunciate da Hamas, unica fonte di informazione tanto mendace quanto accreditata: mai dimenticare i 500 “uccisi il 18 ottobre scorso da un missile israeliano nell’ospedale Al Ali Al Arabi” che in realtà erano i sempre troppi 46 uccisi dal malfunzionamento di un razzo di Hamas.
Hamas contava sulla ritorsione israeliana e sull’impatto che avrebbe avuto sulla parte della pubblica opinione occidentale, del tutto minoritaria, ma rumorosa, “impegnata”, avversa alle democrazie più che favorevole ai palestinesi e alla loro sorte.
L’occasione era ghiotta sia per Hamas, sia per chi la sostiene, sia per tutte le sinistre mondiali, sia per gli anti semiti che popolano il pianeta.
L’operazione sta procedendo con buoni risultati, le piazze sono monopolio di quattro gatti anti ebraici e filo palestinesi solo nella forma: che vuoi che importi ai “collettivi universitari” di Bologna, di Torino, di Roma, di Napoli, di Pisa delle sorti di Gaza, che non sanno neanche trovare sulla carta geografica: gli interessa manifestare contro il modello di vita e i valori occidentali che hanno radici ebraico cristiane, ben gestiti da chi sta dietro le quinte o nelle aule delle scuole, frustrato o fanatico che sia: cattivo maestro comunque.
La democrazia ha un lato oscuro (e oscurantista): la dittatura delle minoranze.
Per esempio le vicende universitarie recenti.
Ho nipoti e loro amici che frequentano il glorioso ateneo pisano
Ho chiesto a loro, mi hanno risposto: gli agitatori non vanno oltre l’1 / 2 % dei 42.000 studenti, sono tutti di sinistra, il restante 98/99% si fa i fatti propri. Conoscono i soggetti: non ci discuti, se non sei d’accordo sei un fascista.
Ma ragionano fra loro: gli ebrei ed Israele sono tutt’altro che perfetti, ma
gli ebrei sono lo 0,2% del genere umano ma dei 900 premi Nobel assegnati in tutti i campi dello scibile, 180 (cioè il 20%) sono andati a ebrei. Israele ha centri studi, università, siti di ricerca aperti a uomini e donne: meglio avere accordi con loro che con i poveri palestinesi che si e no sanno leggere e scrivere perché più di lì Hamas non ti lascia andare, soprattutto se sei donna. Meglio con gli ebrei che con gli ”studenti” delle Madrasse dei Fratelli Mussulmani, comunque vietate alle ragazze afgane.
Israele è uno Stato libero e democratico, ieri in 100.000 protestavano contro il governo senza che ci fosse in giro una Guardia della Rivoluzione a reprimerli: meglio stare con Israele che con i talebani, o i satrapi arabi o iraniani o i terroristi di Hamas e di Hezbollah.
Le ebree sposano chi vogliono: meglio stare con loro che con chi obbliga la ragazzina di 14 anni a sposare uno sporcaccione sessantenne, oppure a sposare il figlio dello zio Muhamad per consolidare il clan
Gli uomini e le donne in Israele vestono come vogliono, la pensano come vogliono: meglio stare con loro che con quelli che, se indossi il velo in modo ritenuto (da loro) “scorretto”, ti accoppano con la compiaciuta benedizione del Capo spirituale.
Per non parlare delle fobie sessuali islamiche: l’omosessualità è illegale e punita fino alla condanna a morte in tutti gli Stati islamici. Per il mondo LGBT meglio sarebbe stare con Israele che con chi vuole eliminare entrambi: israeliani e omosessuali.
Per questo il 98/99% degli studenti non va in piazza, non okkupa, al massimo mugugna ma non si impegna, come non ci impegniamo noi “grandi” per contrastare le minoranze prepotenti.
E i Corpi docenti, i paludati Senati accademici?
Un pò intimiditi: chi è contrario sta zitto altrimenti si becca del fascista dai colleghi schierati e dagli agitatori agitati: fascisti l’antipatico Parenzo e il sornione Molinari perché la falange dei 300/400 esagitati a Roma e a Napoli ha deciso che da ebrei non hanno diritto di parola.
Un pò compiacenti: più dalla parte degli agitatori che delle migliaia dei normali che, per esempio a Pisa, frequentano la Normale.
La Associazione Amici della Normale di Pisa ”esprime sconcerto” per la richiesta del Senato Accademico al Ministero degli Esteri di “riconsiderare la collaborazione scientifica Italia/Israele”.
Ma Luigi Ambrosio, direttore della Associazione, scrive: ” La mozione approvata a maggioranza dal Senato Accademico non interrompe nessuna collaborazione….. non boicottiamo, e non chiediamo a nessuno di boicottare. abbiamo chiesto al Ministero degli Esteri di riconsiderare attentamente i bandi di cooperazione con tutti gli stati esteri …. a partire dagli accordi Italia-Israele.
Capita l’antifona? Vanno riconsiderati tutti I bandi di cooperazione con tutti gli Stati Esteri, ma uno è “più uguale” degli altri: quello con Israele che va riconsiderato immediatamente: l’ipocrisia la fa da padrona in quel di Pisa!
Parola d’ordine: acclamare Hamas, condannare il genocida Israele ma dimenticare quelli dell’Iran e della Turchia contro i Curdi, quello siriano di Aleppo, quello dei cristiani del Sudan, quello della Cina con gli Uyghuri o i tibetani, quello dell’Afganistan contro chiunque: se il genocida non è Israele che la gente muoia in silenzio senza rompere le scatole.
I compiacenti esegeti come l’ineffabile professor Montanari a Siena oppure il vetero leninista Revelli a Torino, o le intemerate televisive di Sansonetti o della urticante Bompiani, le contorsioni logiche e le strizzate d’occhio alla esigua falange degli agitatori, l’impegno antifascista, col cuore che batte per Hamas dentro al cashmere oppure nel finto povero comprato in boutique.
Mi ricordano i loro prodromi sessantottini: arrivavano in Giulietta sprint, manifestavano a favore “dell’eroico popolo del Vietnam” (copy right l’Unità e RAI 3 detta Radio Kabul), sventolavano la falce e il martello (arnesi a loro del tutto sconosciuti) in campo rosso, intonavano Bandiera Rossa perché Bella Ciao non era ancora assurta ai fasti odierni, rompevano le scatole soprattutto ai proletari che arrivavano tardi in fabbrica, rumoreggiavano, okkupavano fino all’ora di cena, quando risalivano sulla Giulietta sprint, a cena con le delicatessen in tavola, felici di aver dato il loro contributo alla pace fra i popoli e alla uguaglianza sociale.
E i professori? Anche allora quasi tutti tacevano: la paura faceva già novanta
L’obiettivo era lo stesso: abbattere le democrazie occidentali; allora con l’esaltazione dei vietcong oggi di Hamas, al rogo allora l’Amerika, oggi Israele. Allora sostenuti dal PCI dietro cui c’era l’imperialismo sovietico, oggi sostenuti dall’imperialismo islamico e cinese, dalle ubbie di quattro gatti pompati dal mondialismo dei miliardari americani, dei burocrati europei, e dalla timidezza con cui la maggioranza subisce e non li prende a calci nel posteriore.
Diceva G.B, Shaw che l’esperienza è quella cosa che ti permette di prenderlo in quel posto in modi sempre differenti. Ed è vero, ma siccome gli uomini sono ripetitivi, da vecchio almeno la metà dei siluri li vedi da lontano e li scansi
Pare che l’invecchiamento degli italiani tenda ad evitare che il Paese sia di nuovo colpito dalla salva di sinistri siluri che lo hanno quasi affondato.
Solo l’1/2% degli studenti ”presidia” il fronte universitario: tanto rumore poco consenso fra i ragazzi, di più nei Senati Accademici sessantottini, che masticano le stanche litanie di una subcultura di odio verso il modello di vita occidentali e verso gli ebrei vivi, essendosi impossessati di quelli morti ai soli fini di antifascismo, la nostalgia di un comunismo non sconfitto, pericolo vero, altro che il fantasma fascista: se l’Islam, la Cina, gli LGBT…, Hamas, chiunque e qualunque cosa aiutano ben vengano pur di abbattere il “regime” democratico e tutti i suoi valori a cominciare da Israele: ingombrante esempio di democrazia in territori dove regnano dispotismo, arretratezza, violenza, bigottismo.
È successo in Russia più di 100 anni fa, è successo in Iran più di 50 anni fa, è successo a Cuba e in Corea del Nord, è così da secoli in Arabia Saudita, in Afganistan e in tutti gli emirati, sultanati, reami, banati, finte repubbliche dove comanda l’Islam.
Sta cercando di succedere nell’America Latina di Maduro e Ortega.
Confido che non succeda in Italia: io sto con Israele e con le democrazie del mondo LIBERO.
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