E’ un pragmatico, lui. Matteo Salvini pensa solo all’Italia, al bene del Paese. Il resto conta poco. Chi c’è c’è. Sempre per la Patria, sia chiaro. Benissimo il clan dei casalinesi, finché è durato. Un governo mistico nel quale Rosario Salvini non ha trovato più posto – sospetto per volontà divina. La poltrona non ha avuto nemmeno il tempo di raffreddarsi che già era occupata. Strano, in Italia non succede mai.
Matteo Renzi, il Pd e compagnia bella sono i nemici giurati, i diavoli rossi da esorcizzare a colpi di rosario. Erano, sarebbero, sono stati, furono, ma oggi per il Pragmatico padano forse forse non sono.
Mai con i poteri forti, sia chiaro. I banchieri, i finanzieri, gli eurocrati di Bruxelles, va de retro Satana! Calma, non arrivate a conclusioni affrettate. Va bene, Mario Draghi ha svenduto un Paese, però alla fine mica è una così brutta persona. Alla fine uno che mi dà la possibilità di rimettere piede nelle stanze dei bottoni non può essere etichettato così, solo per ciò che ha fatto in cinquant’anni di carriera. Giusto?
Diamo la parola al signor Banderuola:
“Non faccio partire esecutivo per vendetta” – ha detto il segretario della Lega, ospite a il “Caffè della domenica” su Radio 24 – spiegando di “lasciare volentieri a altri le etichette di europeista o anti europeista. Io sono una persona molto pragmatica, molto concreta. Se nei prossimi mesi – e di questo abbiamo parlato con Draghi, non di storia o di geografia – si parlerà di tasse e di burocrazia, di come far ripartire i cantieri fermi e dare un po’ di respiro alle famiglie, ai commercianti e agli imprenditori, io ci sto”.
Lui ci sta! Per dare respiro alle famiglie!
Se le cose non dovessero funzionare non disperate, c’è sempre la possibilità di un governuccio Salvini-Boldrini. Per il bene d’Italia, ovviamente.
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