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Home Cronaca

Sergio Sylvestre. Non è razzismo, almeno il nostro

Scelta opinabile da parte di Rai e LegaCalcio, non ne imbrocca una

di Niccolò Nesi
18 Giugno 2020
In Cronaca
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sergio sylvestre
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Sergio Sylvestre – onestamente fino a ieri sera non sapevo neanche chi fosse. Ma sicuramente è un problema mio. Il ragazzo ha tre caratteristiche: una bella voce, un colore di pelle scuro e una pessima memoria.

Io voglio analizzare la parte della memoria, che è la cosa che più mi preme. Perché se di mestiere fai il cantante e ha la fortuna di venire scelto per cantare l’Inno di Italia nella finale di Coppa Italia di calcio, beh allora lo devi imparare a memoria.

Lo devi cantare e ricantare, finché non vomiti, caro mio. Non puoi salire sul palco, con tutte le televisioni davanti a te, con gli occhi di milioni di italiani che ti guardano e scordarti le parole. Perché quelle parole SONO SACRE. Chiaro?

E poi, come diceva Scalfaro: No! Io non ci sto! Quel pugno chiuso te lo potevi proprio risparmiare. Tu sei americano e sei salito su quel “palco” grazie alle prime due cose che ho menzionato in avvio di articolo. Ma non sei una Black Panther. No caro Sylvestre. E anche se tu lo fossi stato a noi, in Italia, durante il nostro inno, non ce ne fregava niente.

Ebbene qui non è questione di razzismo. Perché se hai una bella voce, arrivi e rendi ONORE al nostro inno, puoi essere pure a pallini verdi. Io ti applaudo. Se invece sbagli l’inno e fai pure un gesto, io ti disprezzo. E più di te, che sei stato manipolato, disprezzo quelli che ti ci hanno messo. Quelli che da quanto sono socialmente impegnati, sono più razzisti dei nazisti.

Non so chi abbia deciso che Sergio Sylvestre dovesse cantare l’inno: Rai o Lega Calcio. Questi sono i veri dementi che hanno mandato un ragazzone con una bella voce a fare qualcosa più grande di lui.

E ringraziare che non c’erano gli spettatori. Mi immagino ci fossero stati i laziali, per dire a caso, cosa sarebbe successo. 

Il razzismo è più radicato in quelli che lo combattono. Pensateci bene.

L’unica cosa in cui mi è piaciuto, sono state le sue scuse.

 

Leggi anche: Enrico Rossi indagato

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Tags: CALCIOIN EVIDENZARAZZISMO
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