Toscana, PD, pentapartito

Toscana, PD, pentapartito . Praticamente stiamo parlando della stessa cosa .

Non dal punto di vista dell’ideologia, o di ciò che ne rimane, nei partiti moderni. Ma il Partito Democratico in Toscana ed in special modo nella provincia di Firenze è esattamente quello che era il Penta Partito o la Democrazia Cristiana erano nell’ Italia della guerra fredda.

Il muro di Berlino

Il muro di Berlino separò non solo i tedeschi ma un mondo da un altro . Era un confine. Una trincea. Dalla quale si poteva scorgere un sistema antitetico al blocco occidentale. Quel muro era anche un chiaro limite all’ascesa di partiti nel blocco occidentale che potessero portare i paesi dell’Alleanza Atlantica, verso l’Unione Sovietica. In special modo Germania ed Italia.

Dunque bisognava per forza di cose tenere in piedi un sistema di potere che marginalizzasse, escludere del tutto non si poteva vista l’ampio consenso, un partito satellite di Mosca come il Partito comunista Italiano. E tutte quelle varie sinistre che potevano far riferimento al blocco sovietico.

Per fare ciò si tenne principalmente al potere la Democrazia Cristiana coadiuvata da un sistema più partiti, che non si reggeva se non sul muro di Berlino. Sulla divisione del mondo in blocchi contrapposti. Lo schieramento del Penta partito era troppo differenziato il proprio interno, per poter essere in grado di camminare da solo, senza una situazione di crisi che lo tenesse in piedi.

Un sistema che si corrode da solo

L’impossibilità per l’opposizione di andare al governo, peggiorò senza alcun dubbio la qualità dei partiti di maggioranza nella prima Repubblica . Nonostante una classe politica altamente qualificata, la mancanza di alternanza erose un sistema di potere, che ormai si teneva in piedi non più su se stesso, ma solo sulla situazione internazionale.

Il PD toscano

Il Partito Democratico toscano, ma soprattutto quello che persevera nell’area centrale, è semplicemente un apparato di potere. Votato al mantenimento del potere.

Se vogliamo trovarvi un’idea, pur che abbia senso questa parola in questa epoca per i partiti, sguazziamo per ore in un ammasso informe di tutto ed il contrario di tutto. Un ibrido che circa a tutti i costi di auto preservarsi ed auto preservare e garantire la propria classe dirigente e di eletti.

Tenendo in piedi una galassia immensa di enti di terzo settore, associazioni, carrozzoni pubblici, tutto un apparato costoso che probabilmente un giorno sarà insostenibile. Quindi il PD dovrà cedere l potere, perché la cosa pubblica non potrà più permettersi di sostenere il suo apparato.

E dopo…

Dopo dovrebbe arrivare l’alternativa. Un’alternativa che spesso soprattutto nell’aria centrale, è stata ritenuta impraticabile. Ma come ogni sistema umano ha un inizio e una fine, per forza di cose sarà necessaria la creazione di un secondo opzione, perché la politica non ammette vuoti. Bisogna solo vedere come, quando e chi.

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